Buon cammino, Dedè!!

Un rugbysta lo riconosci da lontano, non per strada, non perchè abbia delle caratteristiche fisiche, ma lo riconosci perchè si prende cura delle cose che fa.

Un rugbysta può essere creativo, schivo, trasandato, alto e grosso o basso e magro. Può essere sgraziato nei movimenti oppure elegante nei pensieri. Ma lo riconosci perchè rispetta le persone con cui entra in relazione.

Un rugbysta può essere più o meno bravo a passare la palla o a placcare, può essere più o meno bravo a svolgere il suo lavoro, può essere preciso e puntiglioso oppure dimenticarsi dei particolari. Ma un rugbysta lo riconosci perché gioca per gli altri e il suo gioco non è mai solo fine a se stesso.

Un rugbysta sceglie di essere un rugbysta sempre, tutte le volte che fa qualcosa. Sa che se deve correre dovrà farlo perchè ha vicino qualcuno che può andare a sostegno del gioco sennò è perso, solo, isolato

Sa che se non placca metterà in difficoltà gli altri e si sacrifica nel farlo

Sa che se si tiene la palla per solo per se e non continua il gioco, ha perso.

Sa che se non rispetta l’avversario poi avrà problemi di correttezza a sua volta.

Perchè un rugbysta è un essere ontologicamente diverso, sceglie e vive una vista diversa e io per questo sono orgoglioso di far parte come tanti altri di questa categoria ontologica. Io e la mia famiglia, anche quella più allargata.

E sono convinto che oggi abbiamo bisogno di rugbysti nello sport e nella vita, persone che forse non sanno nemmeno come è fatta la palla da rugby ma incarnano questi valori promuovendo ambienti sani di collaborazione e crescita, rispettando gli altri, sapendosi sacrificare perché sanno che anche gli altri lo faranno a loro volta e non sarà un sacrificio inutile.

Per tutto questo, buon cammino Dedè!!

Pubblicato da pietroreste

Educatore, Formatore, Antropologo per curiosità e necessità, padre in costruzione, rugbista...

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